Flat Tax 2019: le ultime novità e gli annunci del Governo

La discussione nel Governo per quanto concerne la Legge di Bilancio è decisamente entrata nel vivo e la tensione tra via XX Settembre da un lato e il M5S dall’alltro risulta essere sempre più alta. Al centro della discordia, come potrai immaginare, vi sono le coperture necessarie per il varo del reddito di cittadinanza, vero e proprio “cavallo di battaglia” del Movimento 5 Stelle nel corso della campagna elettorale.

Se per quanto riguarda questo provvedimento non si hanno ancora notizie certe su come sarà strutturato, lo stesso non può dirsi della flat tax, che stando agli annunci di alcuni esponenti del Governo dovrebbe partire nel 2019. Ma a pochi giorni dalla scadenza del termine previsto per la presentazione delle misure che dovranno essere inserite in quella che un tempo si chiamava Finanziaria, quali sono le novità relative alla flat tax? Ecco di seguito le risposte ad una domanda che ti sarai sicuramente posto in virtù dell’alta tassazione che caratterizza il sistema fiscale italiano.

Di Maio in una intervista annuncia una flat tax a tre aliquote

Tra gli annunci del Governo in merito a come sarà strutturata la flat tax, ha sicuramente un certo peso quello di Luigi Di Maio. Il titolare del dicastero del Lavoro, nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano iberico El Mundo, ha infatti fatto presente come la flat tax che esordirà a partire dal 2019 sarà composta da tre aliquote. Andando a leggere le parole del leader politico del Movimento 5 Stelle si scopre che in realtà il riferimento alle tre aliquote è in relazione a quello che dovrà essere il numero minimo delle stesse nella flat tax che verrà.

Il Ministro del Lavoro, sempre nel corso dell’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo, ha assicurato che chi al momento paga meno tasse non deve preoccuparsi. Il motivo? La flat tax che verrà varata sarà strutturata in modo tale che, parole di Di Maio, “chi finora ha pagato di meno, continuerà a farlo”. Il vice-premier ha spiegato che la flat tax, così come le altre misure nell’ambito della tassazione, non sono più rinviabili, perché un imprenditore non può vedere 6 mesi del proprio lavoro evaporare in tasse.

La parziale smentita di Bitonci alle parole di Di Maio

Che la discussione su quella che sarà la flat tax sia ancora in corso, lo si capisce dalle parole di uno degli esponenti della Lega più vicini a Matteo Salvini. Massimo Bitonci, che il leader della Lega in persona ha voluto come sottosegretario al dicastero di Via XX Settembre, ha in parte smentito quanto affermato da Di Maio. Bitonci ha infatti fatto presente come la flat tax che partirà nel 2019 sarà costituita da due regimi, non escludendo inoltre una sorta di “flat tax” ad hoc per le startup fondate da giovani con meno di 35 anni. In una dichiarazione rilasciata alle principali agenzie di stampa, il sottosegretario in quota Lega ha fatto presente come la flat tax che ha in mente la Lega si compone di due aliquote.

La prima dovrebbe essere al 15% e andrebbe ad interessare chi ha ricavi fino ad un massimo di 65 mila euro, senza contabilità ed IVA. Per chi invece arriva, redditualmente parlando, a 100 mila euro annui, l’alquota pensata dalla Lega si andrebbe ad attestare al 20%. Al momento si tratta solo di uno dei diversi annunci fatti da esponenti del Governo relativamente ad una delle misure più attese dall’opinione pubblica, ma sicuramente basta per farti un’idea di quelle che sono le intenzioni della Lega per quanto riguarda uno dei provvedimenti che Matteo Salvini ha più a cuore. Massimo Bitonci, nelle sue dichiarazioni alle agenzie di stampa, ha infine confermato come allo studio dei tecnici di Via XX Settembre vi sia, su spinta della Lega, una sorta di “mini” flat tax, la quale riguarderebbe le start-up fondate da giovani con meno di 35 anni.

Quali sarebbero le caratteristiche di questa misura? Ecco la risposta ad una domanda che probabilmente ti sei posto. L’idea, stando alle parole del sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, sarebbe quella di creare una aliquota al 5% con caratteristiche peculiari: una durata predeterminata compresa tra 3 e 5 anni, la possibilità di accedervi solo per start-up con ricavi fino ad un tetto massimo di 65 mila euro. Queste due condizioni andrebbero quindi ad aggiungersi a quella già descritta, relativa alla necessità che le start-up, per accedere a tale tassazione agevolata, debbano essere state fondate da persone di età anagrafica inferiore ai 35 anni.

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